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UNA FOLLIA PURA E ECCITANTE




Lo sentì avvicinarsi a me…piano in silenzio… si sedette accanto e mi guardò con quei suoi occhi di un verde penetrante e quel suo mezzo sorriso che mi faceva morire dentro per quanto fosse bello.
Ci guardammo intensamente, lì in quella carrozza del treno dove c’era solo una signora ad un paio di sedili davanti a noi, ma lì al secondo piano del vagone sembrava che non ci fosse nessuno a parte noi.
Mi avvicinai, avevo una gran voglia di baciarlo, sentivo il mio ansimare e inghiottivo la saliva che diventava sempre più copiosa ma mi fermò con delicatezza accarezzandomi il viso.
<<Aspetta>>, fu l’unica cosa che mi disse e io mi fermai guardandolo.
Sentì la sua mano accarezzare la gamba dal ginocchio arrivando fino l’interno coscia, tremai perché capì cosa volesse fare e io non sarei riuscita a fermarlo, pensavo solo “siamo al secondo piano, quella signora è di spalle non si accorgerà di nulla, lo voglio, voglio che faccia di me quello che desidera.”
La mano spostò i miei slip, color nero e bianco in pizzo, non avevo i collant quel giorno e pensai che feci bene nel mettere quella gonna.
Piano piano, con dolcezza e al tempo stesso con fermezza, sentì una mano scorrere dentro accarezzandomi creando un momento di intimità che mi fece tremare.
Lo guardai negli occhi, e per un attimo mi sembrò che i suoi occhi fossero diventati più verdi accompagnati da quei capelli ondulati neri che gli coronavano il viso.
Dio quei capelli che adoravo non solo intrecciare con le mie mani ma soprattutto annusare, il suo era un profumo che mi faceva scatenare dentro qualcosa di animalesco.  Ci guardammo e lui continuò a toccarmi delicatamente fin quando sentì che con due dita apriva le mie labbra e introduceva dentro di me un dito che si muoveva con forza e con dolcezza, ogni tocco interno mi faceva saltare e pensavo solo a come avrei voluto fare l’amore in quel istante, anche se c’era quella donna, non mi interessava di nulla, di nessuno, nemmeno se fossimo stati scoperti, anzi tutto lo rendeva così dannatamente eccitante.
Mi avvicinai a lui e lo baciai con tutta la passione e l’eccitazione che provavo in quel momento, quando cercai di toccarlo sentì fermarmi la mano e con un filo di voce <<Adesso tocca solo a te. Devi godere tu, voglio vederti godere e venire, voglio solo occuparmi di te. Fammi questo regalo godi e vieni. Io godrò così. Non sai quanto sei bella quando vieni! Voglio vederti ne ho bisogno>>.
Mi fermai <<Allora sono tua, fai quello che vuoi di me>>.
E così fece, sentì il suo dito dentro me con movimenti circolari, ad un certo punto lo sentì  toccare il clitoride, sempre… sempre… di più. 
Non riuscivo più a capire nulla, la testa mi girava, le gambe tremavano, e sentivo il cuore scoppiarmi, la bocca era completamente asciutta, riuscivo solo ad ansimare e stringere i braccioli del sedile di quel treno.
Stavo per venire ma sentì che si fermò, si inginocchiò tra i sedili e guardandomi negli occhi, mi disse <<Non essere ingorda, manca ancora qualcosa>>, alzò la gonna e avvicinò la testa lì e sentì la sua lingua premere contro il mio clitoride mentre un dito si muoveva dentro me.
Sentivo la lingua muoversi e leccare con dolcezza e poi con rudi movimenti che mi facevano scalpitare.
Non riuscì a trattenermi, mi morsi il labbro inferiore, sentì un calore che partiva dai piedi fino lì e un tremore che mi riempiva dentro e fuori il mio corpo, non capì più nulla, sentivo solo le orecchie che mi fischiavano, le gambe tremare e venire… si stavo venendo, senza pudore, senza vergogna, io stavo venendo, sapevo solo fare quello in quel momento.
Sentì il suo viso accanto il mio mentre continuavo ad ansimare, e con le gambe intrecciate mentre sentivo ancora gli spasmi interni del mio orgasmo.
<<Brava è stato il regalo più bello che potevi farmi, avevo bisogno di questo grazie.>>
Avrei voluto ringraziarlo. Pensavo che tra i due ero io quella che doveva ringraziare, ma non ero capace di emettere una sola parola l’unica cosa che riuscì a fare fu quello di baciarlo, baciarlo appassionatamente e stringermi a lui come se fossi stata una bambina in cerca di protezione. Non potevo credere che fosse successo tutto questo in quel posto. Non mi vergognavo di nulla, non avevo alcun rimpianto, ero certa di una cosa sola, l’uomo accanto a me con quei occhi verdi, i capelli ondulati lungo il viso, era l’uomo che capiva cosa era importante e come poteva farmi sentire desiderata e voluta...l’unico capace di darmi orgasmi che mi lasciavano senza forze.

Commenti

  1. Molto bello e passionale, la tua mente ha partorito una bella storia erotica. L’ho letta tutta d’un fiato, molto passionale

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  2. grazie davvero è quello che voglio che sia passionale soprattutto che ci sia anima in quello che faccio

    RispondiElimina

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